Il bicchiere mezzo vuoto delle api depresse


il nostro cervello ha dei limiti. Per esempio non riesce ad essere nello stesso momento depresso ed euforico oppure, come nell'esempio delle api, avere un giudizio negativo su di un qualcosa e positivo su di un altro.
O tutto negativo o tutto positivo, o al massimo passare da uno stato all'altro (puntino blu piccolo)  ma non tutte e due insieme (puntino blu grande)




Il bicchiere mezzo vuoto delle api depresse


Le risposte fisiologiche, cognitive e comportamentali delle api a un evento avverso sono molto più simili a quelle degli esseri umani di quanto finora ritenuto
Le api stressate mostrano un comportamento molto simile a quello delle persone depresse o ansiose: a questa conclusione è giunto uno studio condotto da ricercatrici della Newcastle University e pubblicato sulla rivista Current Biology.

"Abbiamo mostrato che le risposte emotive delle api a un evento avverso sono molto più simili a quelle degli esseri umani di quanto finora ritenuto", osserva Geraldine Wright. "Le api stressate da un attacco simulato da parte di un predatore rispecchiano ciò che si vede nelle persone depresse e ansiose. In altre parole, il bicchiere delle api stressate è mezzo vuoto." Questo peraltro, osservano le ricercatrici, non è lo stesso che dire che le api esperiscono consciamente le emozioni come avviene nell'uomo. 

Per capire come le api vedono il mondo, le ricercatrici hanno addestrato le api a collegare un odore a una ricompensa dolce, e un altro odore al sapore amaro del chinino. Le api hanno appreso la differenza fra gli odori e protendevano la loro proboscide molto più facilmente verso l'odore che lasciava prevedere la sostanza dolce che verso quello che era associato al chinino. 

Quindi le api sono state divise in due gruppi, uno dei quali è stato violentemente scosso per un minuto, come a simulare un assalto all'alveare da parte di un predatore alla ricerca di miele, mente l'altro è stato lasciato indisturbato. A questo punto le api erano esposte a odori noti e a nuovi odori non conosciuti. 

Rispetto alle api lasciate tranquille, le api che erano state scosse protendevano la proboscide molto più raramente non solo verso il chinino, ma anche verso gli odori nuovi, si comportavano cioè come se avessero una più elevata aspettativa di un sapore amaro, mostrando un giudizio negativo sul mondo. 

"Quello che abbiamo mostrato è che quando un'ape è soggetta a una manipolazione del suo stato che nell'essere umano indurrebbe un senso di ansia, mostra un insieme di cambiamenti fisiologici, cognitivi e comportamentali simili a quelli che possiamo misurare nelle persone ansiose", dice la Wright. "Nei termini di ciò che siamo in grado di misurare, un'ape scossa non è meno 'ansiosa' di un cane solo o di un ratto in una gabbia vuota." (gg)
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