ONLUS, associazione a falsa finalita'
telefonata a dipendente ACU piemonte, venerdì 28 ottobre 2010 ( http://www.gradiniemappe.com/2010/10/email-ad-un-consumatori.html)(http://www.gradiniemappe.com/2011/06/email-all.html)
- buongiorno, vorrei un informazione. Voi siete una onlus, senza lucro, ma lei lavora gratis o ha uno stipendio?
- ma come si permette? chi è lei? a che titolo mi fa queste domande? io non sono tenuta a dirglielo
- io sono un cittadino a cui si rivolge la sua associazione, che come ente pubblico è tenuto a mostrare questi dati
- la onlus è senza lucro, senza profitto ma non noi dipendenti. A lei cosa interessa?
- perché voi fate una falsa pubblicità, per potervi pagare gli stipendi quando invece dovreste lavorare gratis, come da statuto
- noi siamo sovvenzionati dalla regione piemonte
- guardi cominci a cercarsi un altro lavoro perché come appartenente ad una onlus non le spetta nessun compenso
- va bene lo faro' buongiorno
La ACU è una delle tante ONLUS, associazione a falsa finalità, che gioca sull'ambiguità tra lucro e non lucro e sull'ambiguità tra azienda e dipendenti
LUCRO-NON LUCRO
immagini sotto: le onlus chiamano il guadagno lucro, una forma spregiativa
(s. m. guadagno, vantaggio economico: ricavare, trarre un lucro; fare qualcosa per lucro, a scopo di lucro; associazione senza fini di lucro | lucro...lucroso agg. che dà lucro, che è fonte di notevole guadagno: speculazione, professione lucrosa
§ lucrosamente av)
per far credere che il lucro non va bene e il guadagno invece va bene, quando invece sono tutte e due forme di guadagno
la realtà è quella dell'immagine sopra: il lucro ed il non lucro sono entrambe forme di guadagno. Quindi anche gli stipendi sono forme di lucro, e di conseguenza le onlus non dovrebbero avere stipendiati all'interno delle loro organizzazioni né altre forme di compenso come rimborsi spesa, consulenze, eccetera
(UTILI E DIPENDENTI È vietata la distribuzione degli utili, ma "nulla toglie che alcuni soci possano percepire un compenso per determinate prestazioni svolte". Certo, non bisogna farla sporca. Il 4 giugno Massimo Zuccotti, presidente della Croce San Carlo, un'associazione di pubblica assistenza milanese, è stato arrestato dalla Finanza: aveva trasformato la sua onlus in una srl, tentando di vendere le quote dell'associazione a un volontario. Come inquadrare i dipendenti quando sei una onlus? Come volontari, aveva pensato Zuccotti: in questo modo non si pagano i contributi, quindi la retribuzione è in nero. "Firmavamo un foglio in cui si dichiarava di percepire i compensi in qualità di rimborso spese", hanno raccontato i finti volontari alla procura.)

Agevolazioni fiscali [modifica]
La categoria delle ONLUS è destinataria di un regime tributario di favore per quanto riguarda:
le imposte sui redditi;
l'imposta sul valore aggiunto (IVA);
altre imposte indirette.
Con la legge "+ Dai - Versi" si è resa possibile inoltre una maggiore deducibilità delle donazioni effettuate a favore delle organizzazioni nonprofit ONLUS e si è così favorita l'attività di raccolta fondi.
AZIENDA-DIPENDENTI
La distinzione lucro-nonlucro va bene a livello concettuale, quando si tratta di parlare degli scopi della propria azienda. A livello legislativo l'inganno invece gioca soprattutto su di un'altra ambiguità, quella tra azienda e dipendenti per cui l'azienda in se stessa non ha profitti ed è in regola. I dipendenti invece vengono fatti passare per "necessari" ed è tra loro che si nascondono i più loschi individui (vedi donazioni proterremotati), che non esitano ad inventarsi le più' assurde finalità solidaristiche pur di riuscire a pagare l'affitto
post 159
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Probabilmente l'ACU la querelerà per diffamazione, ed avrà fatto bene. Saluti.
RispondiEliminaGentile Signore,
RispondiEliminaLei è molto male informato e dunque pubblica delle informazioni scorrette in quanto tutte le onlus possono avere al loro interno dei dipendenti.
Si informi meglio presso un professionista che possa darle informazioni corrette circa la gestione di una onlus per evitare di diffondere idiozie.
Informerò comunque l'ACU dell'esistenza di questo blog e delle notizie diffuse dallo stesso.
Invito il signore che ha scritto tutte le assurdità del caso a lavorare lui GRATIS presso una ONLUS per 46 ore la settimana ed aiutare più di 3000 persone l'anno avendo una preparazione specifica.
RispondiEliminaIn queste associazioni vi sono veri professionisti ed è proprio per trasparenza è corretto che abbiamo dei dipendenti, per evitare truschini di cui proprio lui parla. E' giusto che vi sia personale preparato e dunque retributo. Capisco però che non lavorando nel settore non ne capisca molto...
appunto, vi sono veri professionisti Ma lo statuto delle onlus non recita "senza lucro"? Cosa c'entrano i professionisti con il denaro destinato a poveri e bisognosi? Chi ha dato loro il permesso?
RispondiEliminaSe sono un medico e ho studiato 10 anni per arrivare ad avere la mia formazione; se sono un avvocato e ho studiato altrettanto tempo; se sono un semplice esperto di marketing o quant'altro. Ed essendo una figura qualsiasi di professionista, non avendo soldi a sufficienza per vivere, perché non sono ricco, per quale motivo non posso dedicarmi al volontariato ricevendo un equo compenso?
RispondiEliminaE dall'altro lato. Se ho un'associazione onlus e ho assolutamente bisogno di fare lavori di segreteria perché devo gestire centinaia di contatti ogni giorno, e ovviamente nessuno lavora tutto il giorno a gratis, perché non posso pagare il lavoro di una persona?
Ovvio vedo difficilmente immaginabile che una onlus paghi 3.000€/mese una segretaria o 50.000€ un medico. Ma se gli stipendi sono in linea con la media del settore...mi chiedo, perché no?
Sono uno studente universitario. Non ho onlus né ho avuto mai a che fare con le stesse.
vuole un equo compenso? Lo dichiari
RispondiEliminaNon imbrogli il prossimo dicendo (soprattutto dalle pagine di richieste donazioni) che lo fa per il bene dell'umanita'
a me pare chiaro,infatti dicono, dona ad ONLUS... tu donando ad ONLUS, non sai effettivamente che fine faranno i tuoi soldi, loro ti dicono solo che sono bravi ed aiuteranno i poveri..
RispondiEliminaSono sicuro però che la maggior parte se li intascheranno ed ai poveri arriverà una minima parte mentre il resto verrà spartito per "il bene dell'azienda" in macchine case e quant'altro.
penso sarebbe giusto che tutte le ONLUS dichiarino sul proprio sito le spese che hanno:affitto,stipendi,auto in leasing etc.ma la TRASPARENZA rimane ancora un sogno lontano.
RispondiEliminaGli enti no profit sono regolamentati da apposite leggi dello stato e non sono una anomalia italiana, tutti gli enti no profit nei vari stati hanno agevolazioni fiscali e quant'altro. La differenza tra un ente no profit e quindi senza fine di lucro ed un ente lucrativo è proprio nei fini. Un'azienda trattiene il massimo per sè e distribuisce il meno possibile la ricchezza prodotta, è quindi un ente lucrativo. L'ente no profit funziona come un'azienda all'incontrario, trattiene il meno possibile per sè e distribuisce la maggior parte della ricchezza prodotta verso l'esterno sotto forma di aiuti economici, progetti, servizi. Perchè un ente no profit possa svolgere i propri servizi di utilità sociale ha necessità di avere dipendenti che portino avanti i progetti in modo continuativo, l'importante che il personale assunto serva effettivamente a produrre per le finalità dell'ente. Il motivo per il quale anche un ente no profit possa regolamentare con assunzioni il personale che lavora in pianta stabile è proprio per evitare che attraverso il volontariato si sfrutti in modo illegale la forza lavoro. Inoltre apposite limitazioni provvedono a regolamentare il giusto equilibrio tra forza lavoro e numero di iscritti/volontari. Molti enti pubblici preferiscono in certi casi affidare servizi essenziali a enti no profit proprio perchè rappresentano il giusto equilibrio tra costi e servizi offerti, un ente no profit quindi non solo mira al beneficio sociale ma permette in certi casi di offrire servizi utili per la collettività con molte meno possibilità di speculazione. E' chiaro che ci possa essere sempre la mela marcia che voglia nascondere dietro al non profit un'attività speculativa ma è altrettanto vero che le normative attuali le quali sono ormai ben fatte e con adeguati vincoli lasciano spazio nullo a fraintendimenti, specialmente in caso di controlli. Credo quindi che sparare nel mucchio colpendo ed accusando in modo generale enti e associazioni sia una cosa altrettanto grave quanto speculare attraverso di essi, avvilendo inoltre chi da veramente l'anima per il bene altrui e chi regolarmente assunto lavora a fini di utilità sociale e non a fini capitalistici. Il modo migliore quindi per separare le mele buone da quelle marce è quello di sporgere regolare denuncia nel caso un ente no profit possa nascondere attività non consone al proprio operato. Le normative sugli enti no profit sono inoltre ben fatte e potete trovare in rete tutta la documentazione necessaria al fine di poter effetuare valutazioni più obiettive e puntuali.
RispondiEliminaLe assurdità sopra riportate tradiscono la totale non conoscenza della normativa in materia.
RispondiEliminaFrancesco barnaba sei piuttosto scadente come giornalista.....
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