le onlus del domani

In http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/11/onlus-associazione-falsa-finalita.html
ho prospettato una vita senza stipendio ad una dipendente ACU
(....mo sovvenzionati dalla regione piemonte- guardi cominci a cercarsi un altro lavoro perche  come appartenente ad una onlus non le spetta nessun compenso
- va bene lo faro  buongiono...)
colpevole di far sembrare la sua una opera a fin di bene per la collettivita  (statuto ACU: societa  senza fini di lucro) quando invece glie ne puo'  fregare di meno dei diritti della gente, lei e'  li'  per lo stipendio..

Quella dello stipendio e' una esagerazione, perche' almeno per le grandi societa' come la Unicef, per fare un esempio, non e' pensabile una soluzione del genere.
Ma come saranno le ONLUS del futuro?
Ci saranno ancora gli stipendiati, ma con alcune novita' come per esempio il divieto di accedere a lasciti, testamenti ed eredita' come avviene invece adesso. Quello che e' successo alla casa di Montecarlo (Fini ha ottenuto una casa per la sua attivita' politica ed ha pensato bene di appropriarsene) e' un esempio di come sia facile oggi ricevere una donazione per un qualcosa e poi abusarne a proprio vantaggio.
Un'altra novita' sara' il raggiungimento della maggiore eta' per i destinatari delle donazioni. Se oggi una azienda come la Microsoft puo' decidere di fare delle donazioni ad una onlus come il banco informatico (http://www.bancoinformatico.com/dotnetnuke/tabid/36/default.aspx) con un accordo bilaterale, ed il terzo attore, il beneficiario, trattato piu' o meno  come un deficiente non in grado di decidere cosa e' bene e cosa e' male per se stesso, per il futuro cio' non sara' piu' sufficiente perche' ci vorra' la firma di questo beneficiario perche'  il contratto sia valido.
Che puo' essere un povero, un abitante dell'Africa, un malato di mente, uno zingaro, un bisognoso in generale: oggi  per aiutarli i soldi non si danno a loro ma ai loro tutori, il cui interesse primario e' appropriarsi della percentuale piu' alta possibile di queso fiume di denaro.






                                                                                                                          pag 161 

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