onlus: e' tempo di tribunale
questo post era in vendita nella sezione negozio, a pagamento >>, rimesso online perche' (a parte il fatto che non ci sono stati acquirenti) e' davvero arrivato il momento di andare in tribunale per risolvere quella che e' una pura banalita', la conferma che i soldi derivanti da una richiesta di donazioni per persone svantaggiate sono pubblici e non privati come vorrebbero queste associazioni finto-solidali (tenendo sempre presente l'ambiguita' finto-vero solidali. Ma ormai solo il 20% delle onlus sono tali, per cui a definirle finto-solidali ci si azzecca quasi sempre)
sotto: la lettera dell'avvocato in risposta alla mia richiesta (fine post)
STUDIO AVVOCATO PISTOLESI PIAZZETTA GUASTALLA, 1 20122 MILANO 02.55.11.091
OP/ Il Milano, 10 dicembre 2010
Egregio Signor FRANCESCO BARNABA
La Commissione Visitatori e Visitatrici mi ha conferito l'incarico di riscontrare la Sua
mail del 2 dicembre u.s. che, in Considerazione delle farneticanti accuse ed illazioni che
vi compaiono, non sarebbe stata degna di alcuna attenzione.
Preciso soltanto che la Commissione, di natura privata, da circa 140 anni svolge una
meritoria ed apprezzata attività, che Lei evidentemente ignora e che da sempre riscuote un
collettivo ed univoco plauso da chiunque, all’interno ed al di fuori del mondo del
volontariato.
Nel diffidarLa dal proseguire nella Sua intollerabile iniziativa e nelle gratuitamente
infamanti accuse e richieste illeggittime, la Commissione si riserva di agire nelle sedi
previste dalla legge, anche per il risarcimento dei gravi danni di immagine che Ella ha già
improvvidamente arrecato.
Distinti saluti.
sotto: la lettera dell'avvocato in risposta alla mia richiesta (fine post)
STUDIO AVVOCATO PISTOLESI PIAZZETTA GUASTALLA, 1 20122 MILANO 02.55.11.091
OP/ Il Milano, 10 dicembre 2010
Egregio Signor FRANCESCO BARNABA
La Commissione Visitatori e Visitatrici mi ha conferito l'incarico di riscontrare la Sua
mail del 2 dicembre u.s. che, in Considerazione delle farneticanti accuse ed illazioni che
vi compaiono, non sarebbe stata degna di alcuna attenzione.
Preciso soltanto che la Commissione, di natura privata, da circa 140 anni svolge una
meritoria ed apprezzata attività, che Lei evidentemente ignora e che da sempre riscuote un
collettivo ed univoco plauso da chiunque, all’interno ed al di fuori del mondo del
volontariato.
Nel diffidarLa dal proseguire nella Sua intollerabile iniziativa e nelle gratuitamente
infamanti accuse e richieste illeggittime, la Commissione si riserva di agire nelle sedi
previste dalla legge, anche per il risarcimento dei gravi danni di immagine che Ella ha già
improvvidamente arrecato.
Distinti saluti.
immagine sopra il volantino della Commissione Visitatori e Visitatrici ONLUS (http://www.policlinico.mi.it/associazioni/1006guida_associazioni.pdf): da un lato richiesta pubblica di denaro, Banca regionale Europea c/cn 1969... per i bisognosi, dall'altro la pretesa che questo denaro venga considerato privato, cioe' di proprieta' della Commissione Visitatori e Visitatrici ONLUS stessa
Spett.bile Commissione Visitatori e Visitatrici ONLUS, scrivo per una richiesta di accedere alle cifre di tutte le entrate e le uscite del vostro ente, in accordo con le leggi vigenti sugli enti pubblici (con in piu' la pubblicazione in una bacheca visibile al pubblico).Questo dopo la discordanza di interpretazione di queste leggi avuta nel colloquio di fine ottobre 2010 con i vostri operatori, secondo i quali invece la Commissione Visitatori e Visitatrici ONLUS e' da intendersi come un ente privato.
Si presuppone quindi la truffa ai danni della collettivita', perche' non si capisce come un ente che chieda donazioni per i fabbisogni delle fasce piu' deboli della popolazione (con tanto di coordinate bancarie
ben in vista nella pagina web donazioni) possa poi dichiararsi ente privato quando si tratta di spendere questi soldi, con tutte le incompatibilita' del caso (un dirigente di un ente privato potrebbe prendere questi soldi e pagarsi una vacanza ai caraibi, opportunita' che usata sui soldi delle donazioni sfocia appunto nella truffa).
Per non parlare di tutte le limitazioni dei soggetti privati, che hanno simpatie, antipatie, discriminazioni che non sono invece presenti nei soggetti pubblici, perche' se ad un privato e' permesso non accettare in casa propria quello che non gli ispira fiducia (che puo' essere un gay, ma anche un rom, un comunista, una donna, uno straniero ecc.) lo stesso non si puo' dire per un soggetto pubblico, che e' tenuto a non fare distinzioni.
Chiedo quindi questi dati in via amichevole nel termine massimo di 15 giorni, trascorsi i quali senza avere ricevuto risposta positiva sara' giocoforza il ricorso alla giustizia ordinaria.
Milano, 02 dic 2010
post 227
0 commenti: