l'orologio a doppia lancetta

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Immagine sotto l'orologio di una biblioteca milanese (Vigentina), con l'orario sfasato di 15 minuti in avanti in maniera che l'utente si alzi un po' prima ed esca in orario, credendo di essere in ritardo
Per due volte ho fatto presente al bibliotecario la illegalita' di tale espediente.
La prima ha accampato tutte le scuse possibili, da un improbabile "e' per le batterie scariche" (nel qual caso l'orologio sarebbe in ritardo e non in anticipo) ad un "non e' vero, e' in orario" fino al tentativo, solito, di fare passare la biblioteca per un affare privato dove tutto e' permesso. Sono comunque riuscito ad ottenere che l'orologio fosse regolato sull'ora giusta.
La seconda volta invece si sono un po' arrabbiati, un bibliotecario ha anche dato un calcio all'alimentatore del mio portatile per spiegarmi che non mi riguardava, ma anche questa volta alla fine, dopo l'intervento della direttrice, ho ottenuto il giusto orario.
Per un po' non ci sono piu' andato, e al ritorno dopo un mese ho subito guardato l'orologio per controllare l'orario e con mia grande soddisfazione ho verificato il giusto orario. Il bibliotecario si deve essere stancato (l'ultima volta ho anche minacciato di chiamare i vigili) e di fronte al mio vantaggio (l'orologio e' alla vista di tutti e per controllarne l'esattezza basta arrivare all'improvviso in un qualsiasi giorno) deve avere rinunciato al piccolo espediente per evitare i lettori ritardatari.
Questo controllo diretto di un utente di un servizio pubblico e' quello che ci aspetta in un futuro non lontano, con l'applicazione di una delle regole per l'ottimizzazione di un qualcosa, che recita "tutto quello che serve ad un qualcosa lo devi trovare all'interno del qualcosa stesso"
Potendo naturalmente, perche' disporre di un finanziere o vigile urbano personalizzato per ogni ente pubblico costerebbe troppo, nel termine classico della parola controllo.
E quindi si ricorrera' ad una soluzione intermedia, con la esposizione ai fruitori di un servizio di tutto quello che c'e' da controllare su quel servizio, in maniera da avere un controllore sempre sul posto, con la possibilita' di una retribuzione (perche' tutto quello che e' gratis non funziona, e se sembra funzionare e' perche' prende i soldi denza dirlo, le onlus tipico esempio)


i due orari della biblioteca Vigentina: quello legale e quello del bibliotecario 


























da oggi sono anche finanziere e vigile urbano: il mio compito e' controllare che il bibliotecario non porti mai avanti le lancette dell'orologio alla biblioteca Vigentina, Milano. Resta da definire il mio compenso





immagini sopra come saranno gli enti pubblici di domani. Un foglio presenze di un lavoratore, informazione oggi accessibile a bibliotecari e preposti al controllo, in un domani non lontano sara' esposto al pubblico (nella immagine sopra e' nella prima colonna a destra) in maniera da poter permettere un controllo diretto dagli stessi utenti



in blu la biblioteca. Sopra quello che succede oggi: i controlli sono esterni al servizio, per cui i dipendenti hanno tutto i vantaggi del caso, dal prepararsi per quando arriva un controllo alla possibilita' di compiere irregolarita' sapendo di non essere visti oppure che chi vede, gli utenti, non possono fare molto (niente). Sotto invece i controlli di domani: per ogni servizio pubblico un controllore sempre sul posto, gli stessi utenti appunto


Immagine sopra: un mouse con il suo ricevitore, esempio della regola " "tutto quello che serve ad un qualcosa lo devi trovare all'interno del qualcosa stesso". Quando non si usa, il posto migliore per ritrovarli tutti e due e' uno attaccato all'altro, con del nastro adesivo per esempio se non c'e' un attacco naturale.
Non sempre questa regola e' attuata, e molte volte lo e' dopo un po' di tempo che ci si accorge che staccare le due parti non funziona. Tipico esempio le pen drive, all'inizio il cappuccio si perdeva regolarmente tanto da far pensare ad una soluzione cappuccio e penna tutt'uno come negli ultimi modelli



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